Intervista
a Gesuino Deiana
Gesuino
Deiana, musicista ricercatore della musica Sarda e Gallurese.
Fondatore tra gli altri dei Cordas et Cannas di Musicultura Sardegna
e di EMMAS, oltre alla ONLUS LUA
BenaX, e svariati altri progetti.
Gesuino,
Raccontaci un po’ di te. Come ti descriveresti?
Come
un eterno studente di antropologia. La passione, nata ai tempi
dell’Università La Sapiernza a Roma, mi è rimasta tutta la vita.
Oggi il termine “antropologia” è un po’ inflazionato, tuttavia
andrebbe inteso prima come studio dell’uomo sotto gli aspetti
sociale, culturale, artistico ed espressivo. Lo studio di questi
elementi ha permeato il mio lavoro artistico, e mi ha portato
naturalmente a fondare LUA BenaX (Latente Università Antropologica),
che intende portare avanti una ricerca sotto il profilo antropoligico
osservando il territorio in cui appunto veniva praticata la pesca con
“sa lua”, sostenendo innanzitutto la protezione ambientale a
partire dall'archeologia ed etnografia.
In
questo progetto di ricostruzione della memoria storica, che vede
interessata anche la mia stessa famiglia, sono coinvolti pure tanti
amici ed artisti quali ad esempio Pietro Donadi, Mario Pischedda,
Battista Siffu, nonché altri addetti ai lavori.
Sono
tendenzialmente un cultore dell’Armonia. Così come nella musica
essa è lo studio della concatenazione armonica degli accordi, credo
che nella società la valenza delle nostre azioni all'interno
dell’elemento sociale debba essere dettata dalla medesima funzione
armonica.
L’armonia, evidentemente, in questo caso va vista nei
confronti dell’ambiente e con l’ascolto e rispetto del
circostante.
Ti
senti indipendentista e se si come lo sei diventato?
Credo
di essere sempre stato indipendentista, più nell’animo che
politicamente. La presa di coscienza di questo è imprescindibile
quando ti ritrovi a cantare canzoni come Su Testamentu, Tancas
Serradas ed altri testi in limba di autori che dimostrano la nostra
integrità culturale da tempo immemorabile. Del resto la passione per
la mia terra, oltre che essere testimoniata dalla produzione
artistica è presente nel quotidiano così come nella “celebrazione”
di momenti come RomasinoS, che riconduce la fine dell’anno solare
al calendario agrario a partire dal 9 Settembre Capidanni. Eventi ed
azioni simboliche realizzati ad esempio a Rudalza, Marinella,
Monteladu, Madonna del Monte, al Nuraghe “HinkA” Ixja Nuraghe, Li
Mizzani a Palau, Museo Galluras, Porto di Olbia, dove il recupero
della memoria storica è insieme momento di aggregazione sociale e
coscienza ambientale.
La
specificità Gallurese nell’ambito della nazione Sarda. Dicci la
tua.
La
Gallura, più di altre regioni della Sardegna, è passata da una
situazione di armonia con la natura e gli spazi che era stata
prodotta data dalla società degli Stazzi, ad una dove la dimensione
e l’anima dei luoghi vengono visti solo come elementi da riempire
di nuove volumetrie a suon di cemento. Il plagio non è solo verso
gli spazi che vengono edificati, ma anche verso quelli che non lo
sono. Basti pensare allo scempio della flora locale come ginepro,
olivastro, mirto, sostituiti dall’oleandro - pianta tossica -mentre
abbiamo diverse varietà preziose di rosmarino adatto alla
tonificazione dell’ambiente . E’ assolutamente necessario non
dimenticarsi delle proprie origini perché è in esse che si trova la
via d’uscita dalla crisi. La società dello Stazzo, con i suoi
tanti momenti sociali basati sulla reciprocità, quali Manialias o
Limosinas come opera di mutualità e rispetto per i nostri avi,
propone una visione di compatibilità ambientale ed armonia nei
rapporti umani che sarebbe senz’altro da rivalutare.
Vedi
realizzabile una piena sovranità della Sardegna nel medio termine?
Senz’altro.
Malgrado tutte le varie sfumature del movimento indipendentista, il
minimo comune denominatore mi pare certo. Noi siamo Sardi e dobbiamo
essere governati da Sardi. Il momento a mio avviso è propizio, molti
fattori mi portano a credere in una costante maturazione di un
processo di presa di coscienza.
Del
resto, la promozione della musica Sarda in questi 34 anni di Cordas
et Cannas, dove il successo si è sedimentato anno dopo anno, ed il
progetto itinerante Musicalimba, dimostrano con i loro risultati
confortanti che l’interesse culturale verso le nostre radici c’è
ed è crescente.
Diventi
presidente della Sardegna: quale sarebbe la tua priorità?
Quest’Isola
a mio avviso è uno spazio-luogo che deve generare sicurezza nelle
persone che hanno la fortuna di viverci. Pertanto promuoverei il
cambiamento, in tutte le sue sfaccettature, siano esse sociali,
economiche o ambientali. Sono convinto che l’individuo nella
reinterpretazione della propria esistenza abbia l’opportunità di
ricreare un mondo bellissimo, come in una bella favola, e che
l’armonia tra il bene individuale e quello collettivo diano inizio
ad una società felice.
Andrea Randaccio
Irs Gallura