mercoledì 13 giugno 2012

Irs Gallura intervista Gesuino Deiana



Intervista a Gesuino Deiana
Gesuino Deiana, musicista ricercatore della musica Sarda e Gallurese. Fondatore tra gli altri dei Cordas et Cannas di Musicultura Sardegna e di EMMAS, oltre alla ONLUS LUA BenaX, e svariati altri progetti.

Gesuino, Raccontaci un po’ di te. Come ti descriveresti?
Come un eterno studente di antropologia. La passione, nata ai tempi dell’Università La Sapiernza a Roma, mi è rimasta tutta la vita. Oggi il termine “antropologia” è un po’ inflazionato, tuttavia andrebbe inteso prima come studio dell’uomo sotto gli aspetti sociale, culturale, artistico ed espressivo. Lo studio di questi elementi ha permeato il mio lavoro artistico, e mi ha portato naturalmente a fondare LUA BenaX (Latente Università Antropologica), che intende portare avanti una ricerca sotto il profilo antropoligico osservando il territorio in cui appunto veniva praticata la pesca con “sa lua”, sostenendo innanzitutto la protezione ambientale a partire dall'archeologia ed etnografia.
In questo progetto di ricostruzione della memoria storica, che vede interessata anche la mia stessa famiglia, sono coinvolti pure tanti amici ed artisti quali ad esempio Pietro Donadi, Mario Pischedda, Battista Siffu, nonché altri addetti ai lavori. 
Sono tendenzialmente un cultore dell’Armonia. Così come nella musica essa è lo studio della concatenazione armonica degli accordi, credo che nella società la valenza delle nostre azioni all'interno dell’elemento sociale debba essere dettata dalla medesima funzione armonica.
L’armonia, evidentemente, in questo caso va vista nei confronti dell’ambiente e con l’ascolto e rispetto del circostante.


Ti senti indipendentista e se si come lo sei diventato?
Credo di essere sempre stato indipendentista, più nell’animo che politicamente. La presa di coscienza di questo è imprescindibile quando ti ritrovi a cantare canzoni come Su Testamentu, Tancas Serradas ed altri testi in limba di autori che dimostrano la nostra integrità culturale da tempo immemorabile. Del resto la passione per la mia terra, oltre che essere testimoniata dalla produzione artistica è presente nel quotidiano così come nella “celebrazione” di momenti come RomasinoS, che riconduce la fine dell’anno solare al calendario agrario a partire dal 9 Settembre Capidanni. Eventi ed azioni simboliche realizzati ad esempio a Rudalza, Marinella, Monteladu, Madonna del Monte, al Nuraghe “HinkA” Ixja Nuraghe, Li Mizzani a Palau, Museo Galluras, Porto di Olbia, dove il recupero della memoria storica è insieme momento di aggregazione sociale e coscienza ambientale.

La specificità Gallurese nell’ambito della nazione Sarda. Dicci la tua.
La Gallura, più di altre regioni della Sardegna, è passata da una situazione di armonia con la natura e gli spazi che era stata prodotta data dalla società degli Stazzi, ad una dove la dimensione e l’anima dei luoghi vengono visti solo come elementi da riempire di nuove volumetrie a suon di cemento. Il plagio non è solo verso gli spazi che vengono edificati, ma anche verso quelli che non lo sono. Basti pensare allo scempio della flora locale come ginepro, olivastro, mirto, sostituiti dall’oleandro - pianta tossica -mentre abbiamo diverse varietà preziose di rosmarino adatto alla tonificazione dell’ambiente . E’ assolutamente necessario non dimenticarsi delle proprie origini perché è in esse che si trova la via d’uscita dalla crisi. La società dello Stazzo, con i suoi tanti momenti sociali basati sulla reciprocità, quali Manialias o Limosinas come opera di mutualità e rispetto per i nostri avi, propone una visione di compatibilità ambientale ed armonia nei rapporti umani che sarebbe senz’altro da rivalutare.

Vedi realizzabile una piena sovranità della Sardegna nel medio termine?
Senz’altro. Malgrado tutte le varie sfumature del movimento indipendentista, il minimo comune denominatore mi pare certo. Noi siamo Sardi e dobbiamo essere governati da Sardi. Il momento a mio avviso è propizio, molti fattori mi portano a credere in una costante maturazione di un processo di presa di coscienza.
Del resto, la promozione della musica Sarda in questi 34 anni di Cordas et Cannas, dove il successo si è sedimentato anno dopo anno, ed il progetto itinerante Musicalimba, dimostrano con i loro risultati confortanti che l’interesse culturale verso le nostre radici c’è ed è crescente.

Diventi presidente della Sardegna: quale sarebbe la tua priorità?
Quest’Isola a mio avviso è uno spazio-luogo che deve generare sicurezza nelle persone che hanno la fortuna di viverci. Pertanto promuoverei il cambiamento, in tutte le sue sfaccettature, siano esse sociali, economiche o ambientali. Sono convinto che l’individuo nella reinterpretazione della propria esistenza abbia l’opportunità di ricreare un mondo bellissimo, come in una bella favola, e che l’armonia tra il bene individuale e quello collettivo diano inizio ad una società felice.




Andrea Randaccio
Irs Gallura

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