Giovanni Masala, docente
di lingua e civiltà sarda presso il dipartimento di Lingue e Letterature
romanze delle Università di Stoccarda e Zurigo, editore dei raffinati volumi
della collana Sardinnia, è certamente uno dei maggiori alfieri della cultura
Sarda all’estero.
Giovanni, ti va di
descriverti?
E’ certamente
difficile descriversi, dicoamo che ho fatto della mia passione (la lingua
sarda) un lavoro, anche se non sono diventato, ma non era questo l’obiettivo.
Insegno sardo all’univeristà di Stoccarda (città in cui vivo) e di Zurigo , il più bel lovoro del mondo! E inoltre il mio professore di Stoccarda, Georg Maag, mi
ha aiutato a fondare Sardinnìa, la collana studi sulla Sardegna, di cui io sono
il curatore. Finora abbiamo pubblicato 12 volumi, uno all’anno, su svariati
argomenti sardi. Un click su questo sito: http://www.sardinnia.it
mostra in breve i nostri sforzi.
Come è conosciuta la Sardegna in Germania? Che idea ha quel popolo di noi?
Un giorno a casa mia a
Stoccarda è venuto un idraulico per una riparazione, un tedesco e mi ha chiesto
la mia provenienza. Alla mia risposta mi disse che noi Sardi siamo “diversi" avendo avuto colleghi di lavoro sardi e reputandoli più affidabili rispetto agli altri
italiani. Non so se è stato un complimento o meno, ma una mezza verità
sicuramente. A volte se dici “Ich bin aus Sardinien” mi rispondono “Ah, bist du
Sizilien” (vieni dalla sicilia). Ecco diciamo che molti confondono e scambiano
la Sardegna con la Sicilia. Io sono là per farci conoscere meglio.
Ti senti
indipendentista e se si come lo sei diventato?
Si mi sento
indipendentista e sicuramente la lontananza dalla mia terra ha giocato un ruolo
fondamentale. Ma la maggior parte dei Sardi all’estero, va detta la verità, la
pensa diversamente. Aver conosciuto 10 anni fa iRS mi ha dato magior
coscienza.
Reputi che la Gallura abbia
delle specificità nell’ambito della nazione Sarda? Dicci la tua.
Per quanto riguarda i
miei interessi scientifici e personali, la sua specificità linguistica e
culturale, deve essere preservata, prima di tutto introducendo in tutte le scuole
elementari galluresi due o tre ore obbligatorie della variante locale,
esattamente come già si fa con l’inglese.
Dal tuo punto di vista
la Sardegna potrebbe essere pronta per la piena sovranità nel medio termine?
Sicuramente potrebbe
essere pronta ma è necessario che nel breve termine si punti al federalismo
alla tedesca, in cui lo stato detiene alcuni
ministeri, mentre il resto è di competenza delle regioni. Ma è fondamentale che
a breve termine in Italia, al posto del senato, venga istituito il cosiddetto
“Bundesrat” ovvero il Senato delle Regioni, formato dai preseidenti dei governi
regionali e tre o quattro assessori, che una volta al mese si riunirebbe a Roma
per discutere e approvare le leggi di competenza regionale. A seconda delle
scadenze elettorali delle singole regioni il Bundesrat potrà essere di
maggioranza di destra o di sinistra. Solo così le regioni italiane, ed anche la
Sardegna, avranno davvero più poteri. Purtroppo la “attuale” proposta italiana
per l’istituzione del senato delle regioni non prevede un sistema “tedesco” ma
un senato in cui una giunta regionale non ha neanche diritto di voto, pertanto
esautorato. Incredibile!
Ho una notizia per te.
Diventi presidente della Sardegna: quale sarebbe la tua priorità?
Questa davvero è una
domanda problematica e potrei darti una risposta “deformata” professionalmente.
Che si introducano finalmente due o tre ore di Sardo nella variante locale
nelle scuole elementari e che si assumano, solo a questo scopo, di concerto con
il ministero, 3-400 insegnanti. Così dalla consapevolezza ed il prestigio della
lingua locale dopo 10 o 15 ani si potrebbe passare a discutere di lingua
unificata o comune.
Visto che vuoi darmi
spazio ascolta i 9 minuti di musica e immagini dall’opera lirica i Shardana del
nostro Ennio Porrino: ti verranno i brividi.
iRS Gallura
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